Nonostante siano passate tre settimane se chiudo gli occhi riesco ancora a sentire il profumo del legno delle botti misto a quello del mosto e vedere il verde smeraldo dei filari di vite a strapiombo sul mare color blu cobalto. Un’ esperienza meravigliosa tra tradizione e sperimentazione tra terra e mare dove sapori profumi e paesaggi si fondono e danno vita a qualcosa di unico e indimenticabile. Questo è stato il tour, organizzato dalla MG Logos nota agenzia che promuove dal 1997 solo le eccellenze dell’enogastronomia italiana, per far conoscere da vicino a pochi addetti ai lavori tra giornalisti e blogger la famosa azienda vinicola laziale Casale Del Giglio. Per Antonio Santarelli il Casale del Giglio era la tenuta di famiglia dove da bambino trascorreva i fine settimana e tentava le prime corse in motorino. Ma, quando a venticinque anni inizia a collaborare in azienda con il padre Dino, comprende come quei terreni bonificati dell’Agro Pontino siano un’area vergine su cui poter tentare tutto il Nuovo possibile. L’assenza di passato enologico diviene così lo stimolo determinante verso il massimo grado di libertà innovativa. Chiama accanto a sé ampelografi e ricercatori universitari e nel 1985, con il padre Dino, dà vita a un progetto che pone a dimora sui suoi terreni quasi 60 diversi vitigni sperimentali. Un’avventura complessa e rischiosa di cui diviene interprete l’enologo dell’azienda Paolo Tiefenthaler. Avventura che ripaga però l’audacia con i primi importanti risultati sulle uve rosse Syrah e Petit Verdot e bianche come Sauvignon, Viognier e Petit Manseng, che danno vita a diverse etichette da mono vitigno oppure da assemblaggio, sempre dall’interessante rapporto qualità-prezzo. Immersa in una riserva naturale e tra filari di viti a perdita d’occhio Antonio Santarelli racconta la passione, la dedizione e la sperimentazione che tutta la squadra del Casale del Giglio ogni giorno da più di 30 anni porta avanti e i numerosi traguardi raggiunti testimoniati e conservati in un vero e proprio museo di vini.
Casale del Giglio è inoltre azienda agricola con attenzione e cura a molti prodotti della terra che abbiamo avuto modo di degustare in una cena preparata appositamente per noi per riscoprire i sapori della cucina di casa romanesca e dove ogni piatto è stato sapientemente accompagnato da un vino del Casale del Giglio.
Cantine Aperte l’evento eno – turistico più importante in Italia dal 1993 che l’ultima domenica di maggio apre al pubblico le porte delle cantine socie del Movimento Turismo del Vino è stata l’occasione per Casale del Giglio di far conoscere uno dei suoi ultimi progetti sperimentali quello di riscoprire e valorizzare un antico vitigno autoctono; la Biancolella, varietà originaria di Ischia, importata nella meta’ del ‘700 dai primi coloni, ai tempi del Regno di Napoli sotto i Borbone. Nel Lazio la coltivazione della Biancolella é autorizzata unicamente sulle Isole Ponziane. I vitigni sono posizionati lungo un piccolo altipiano, detto “Piano degli Scotti” in prossimità del Faro della Guardia, edificio risalente all’800 e annoverato tra i 19 ‘Luoghi del Cuore’. Il Faro della Guardia è una novità assoluta nell’ampia e selezionata gamma di vini dell’azienda, una vera “chicca” che già al suo debutto si è vista assegnare riconoscimenti importanti. La varietà Biancolella, originaria dell’isola d’Ischia, è approdata al tempo dei Borboni sull’isola di Ponza e qui ha dato risultati qualitativi eccellenti. “Me ne sono innamorato”, confessa Antonio Santarelli, “e ho deciso di piantarci un vigneto. Visti i risultati di questa prima annata posso dirmi assolutamente soddisfatto”.
Il “Faro della Guardia”– Biancolella di Ponza 2013 è di colore giallo con riflessi leggermente verdolini. Profumo intenso che ricorda la frutta gialla (pesca-albicocca), integrato da note floreali di biancospino. Di grande mineralità e sapidità, è l’espressione del terreno vulcanico-calcareo dell’isola di Ponza. L’abbinamento ideale è con i piatti a base di pesce freschissimo pescato nelle acque cristalline dl mare di Ponza. Questo prestigioso riconoscimento è stato reso possibile grazie al decisivo contributo dell’enologo Paolo Tiefenthaler, trentino doc, che collabora con l’azienda Casale del Giglio sin dal 1988.
Ma le meraviglie di Ponza non riguardano solamente i verdi vitigni Biancolella, Ponza stupisce in ogni suo angolo e direzione per storia, sapori, profumi e paesaggi ma per scoprirli bisogna andare al bar di GILDO in centro per una colazione o un bell’aperitivo oppure al ristorante A Casa di Assunta o semplicemente passeggiando per le vie del paese ma per amare Ponza bisogna il modo migliore è fare un giro in barca, respirare il profumo del mare e godere delle meraviglie di un’isola magica.
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