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    "IL FAUT OSER"
     
    Coco Chanel aveva proprio ragione: nella vita bisogna osare, mettersi in gioco e provare.
    Io ho fatto delle parole della grandissima Coco il mio motto, il motore che mi ha spinto a guardare avanti, mettermi in discussione e osare.
    E poi è nato Secondo Me… per chi ama Moda e Cucina.
     

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“Atelier della pasta”: Quando è la pasta a sfilare in passerella
20 Maggio 2013

Mercoledì sera a Roma all’hotel Sheraton – Eur  con grande gioia e trepidazione ho assistito alla sfilata primavera estate 2013 dell’esclusiva collezione Spinosi. 
Dopo i successi internazionali gli Spinosini  sono approdati a Roma sulla passerella dell’ Aqvi Restaurant e 2°Me non poteva assolutamente mancare .
Di chi stiamo parlando? Ma di Vincenzo Spinosi artigiano della pasta dal 1933 e delle sue splendide creazioni culinarie interpretate per l’occasione da Donato Savino, executive chef dello Sheraton Roma ed Errico Recanati, chef stellato del ristorante Andreina di Loreto.
Serata esplosiva all’insegna dell’eleganza, della qualità e del buon gusto.
Erano presenti tutti gli addetti ai lavori: produttori di vino, chef stellati, un giovane autore di famosi programmi di cucina, il direttore dello Sheraton che ha ospitato l’evento e noi food blogger che armati di ogni sorta di strumento multimediale non abbiamo perso tempo a twittare, sharare, ed instagrammare ogni singolo attimo e sopratutto ogni singola portata che sfilava sulla passerella. Non v’era alcun dubbio sull’ottima riuscita dell’evento dato l’organizzatore: il mitico Carlo Vischi, che ringrazio per avermi invitato.
La cornice di bordo piscina ha ospitato le presentazioni ufficiali ed il brindisi iniziale con grande entusiasmo ed energia di tutti, foto di rito con lo chef Recananti, il giovane produttore di vini marchigiano Rocco Vallorani ed il direttore dello Sheraton Roma Eur. C’è stato anche il momento di gloria per noi food blogger che come vere e proprie star ci siamo messi in posa e presi con grande onore i nostri flash.
Ci spostiamo dentro lo chicchissimo ristorante dove è tutto pronto: chef in posizione, fornelli accesi, spinosini in cottura, luci soffuse e la soave e dolce voce della cantante: la sfilata ha inizio.
Tra il vapore delle pentole e il profumo intenso degli ingredienti escono le prime creazioni pronte per superare la prova visiva e del palato.
Dal sapore deciso degli spinosini al prosciutto e salsa al limone, un connubio veramente ineccepibile, si passa a quelli alla gricia mantecati in una forma di pecorino una vera e propria prelibatezza ancor prima di averli assaggiati. 
Il tutto accompagnato da vini di gran classe e qualità della cantina Vallorani rappresentata dal giovane e preparato proprietario Rocco.
 

Sulle note della canzone True Color di Cyndi Lauper ho anche avuto l’onore di fare una foto con lo chef Recanati che credetemi oltre ad essere un grande chef è un ragazzo simpaticissimo e spiritoso e con il famoso e talentuoso autore di numerosi format televisivi Giampaolo Trombetti nonché curatore della trasmissione Casa Alice su AliceTV che mi ha visto ospite lo scorso mese nella loro cucina con la mitica Franca Rizzi.

Insomma che dire una serata ricca di emozioni, gusto e sopratutto di belle persone. Ho rivisto con grande piacere amici e amiche food blogger, fatto nuove amicizie e c’è stata anche una bella ed inaspettata carrambata! 
Quando si spengono le luci della passerella non ci resta che tornare a casa e mettere a frutto quanto visto ed appreso e la pasta Spinosi senza dubbio si presterà a moltissime ricette che non mancherò di condividere con tutti voi.
….alla prossima sfilata oops evento!
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2°Me On the Road: relax, aria pulita e cuori biscotto
15 Maggio 2013

Amo viaggiare anche se come ho già confessato non sono io ad organizzare ma lascio sempre fare tutto ad Andrea che in questo è veramente bravo. 

Era già da un po’ di tempo che sentivamo entrambi il bisogno di staccare la spina dal lavoro e dalla routine quotidiana ma io come mio solito ho sempre temporeggiato finché una sera di due settimane fa Andrea mi dice che dal 1° al 6 maggio avremmo fatto un giro sulle Dolomiti e in Alto Adige ed io senza alcuna esitazione ho detto SI!
Da Venezia a Cortina passando per Calalzo di Cadore (dove ho acquistato gli occhiali da Harry Potter) siamo approdati a Bolzano via Brunico, abbiamo proseguito per Trento ed infine prima di tornare a casa Treviso.
Che dire, ci voleva proprio: aria pulita, nessun rumore di ambulanze o clacson, solo il cinguettio degli uccellini ma la cosa più bella sono stati i meravigliosi panorami ed i colori che ci hanno accompagnato per tutto il viaggio. Il verde dei prati è verde, il blu del cielo è veramente blu e il color smeraldo dei ruscelli non pensavo potesse esistere veramente. Nelle gradi metropoli come Roma, meravigliosa per milioni di ragioni, un po’ perché presi dalla frenesia quotidiana un po’ per la cappa di smog che avvolge la città non riusciamo a cogliere l’effettiva bellezza di ciò che ci circonda eppure basterebbe fermarsi un attimo per rimanerne stupefatti e innamorati.
Per fortuna, allontanandoci anche pochi chilometri dalla città, il nostro paese è ricco di questi posti stupendi che ci fanno ricordare quanto la nostra terra e la natura siano affascinanti e non ancora contaminati dalla mano dell’uomo: meraviglie non solo a livello paesaggistico ma anche culinario.
Ho visitato città gioiello come Brunico e Bolzano, respirato aria fresca e pulita ammirato panorami e sonnecchiato amabilmente su un prato infinito accarezzato da un dolce venticello fresco; insomma come dicono in Sicilia mi sono proprio “scialato”!
Cosa ho fatto, visto e mangiato? Preferisco farvelo vedere!
1) Prima tappa Cortina D’Ampezzo una vera perla tra le Dolomiti; quante cose buone abbiamo mangiato e bevuto; guardate un po’!
2) Seconda tappa San Lorenzo e Brunico dove ho rivisto la mia cara amica Arianna che mi ha consigliato un posto meraviglioso dove pranzare dove andare assolutamente qualora vi trovaste nei paraggi. LERCHNER’S RESTAURANT AGRITURISMO – LOCALITA’ Runggen 3/A – 39030 – SAN LORENZO DI SEBATO (BZ) 
3) Terza tappa Bolzano che meravigliosa sorpresa: una città piena di vita, di bei posti dove mangiare, bere e fare shopping.
4) A Treviso ormai mi sento di casa: conosco il corso con i portici e i negozi, la piazza principale (di cui non ricordo il nome) e i diversi ponti sul fiume Sile che bagna la graziosissima città. Perché conosco così bene Treviso? A pochi chilometri vivono Denis e Raffaella, i cugini di Andrea, che spesso andiamo a trovare (per loro grande gioia) e che ci scorrazzano per tutta la provincia trevigiana e veneziana soddisfacendo con immensa pazienza la mia sete di shopping nei diversi outlet di cui la zona è veramente piena. Dopo il “tour de force” di shopping frenato ci ritroviamo la sera nella loro graziosissima e accogliente casetta a cenare amabilmente, chiacchierare del più e del meno e cucinare. Proprio la scorsa settimana steso a pelle di leone sul divano dopo aver fatto man bassa di negozi, mentre twittavo, sheravo e instagrammavo ho visto con la coda dell’occhio Denis letteralmente con le mani in pasta e non ho saputo resistere. Cosa faceva e cosa abbiamo subito fatto assieme? La ricetta che voglio proporvi oggi: I cuori di Denis dei deliziosi biscotti senza latte e con le gocce di cioccolato. Semplici, buoni, fragranti e veloci da preparare, dal profumo inebriante: se mangi il primo, come le ciliegie, non riesci più a smettere.

Ingredienti 


300 gr di farina 00
1 uovo intero
100 gr. di zucchero semolato (se preferite potete usare lo zucchero di canna)
1 bustina di vanillina
1/2 bustina di lievito per dolci
100 gr di burro (potete usare quello vegetale se volete)
80/100 gr di gocce di cioccolata (o quello che preferite)
Buccia di un limone grattugiata o essenza al limone

Procedimento


Premetto che io ho un impastatore ma il procedimento che vi illustrerò di seguito è quello manuale. Per chi è dotato di impastatore valgono gli stessi passi.
Setacciate la farina in una terrina capiente, aggiungete lo zucchero, la vanillina ed il lievito. Incorporate l’uovo intero e mescolate il tutto. Prendete la quantità di necessaria burro lasciata opportunamente a temperatura ambiente in modo tale da farlo ammorbidire e aggiungetela all’impasto a tocchetti insieme alla buccia di limone grattugiata e alle gocce di cioccolata.
A questo punto lavorate con le mani fino ad ottenere un impasto omogeneo e compatto, avvolgetelo nella pellicola e lasciatelo riposare per 30 minuti in frigorifero.
Terminati i 30 minuti stendete con il matterello metà impasto fino ad ottenere uno spessore di circa 1 cm e con l’aiuto di una formina (Denis ha utilizzato quella a forma di cuore ma voi potete sbizzarrirvi) iniziate a fare i vostri biscotti. Disponeteli su una teglia con carta forno e infornate per 15 minuti a 180°C. Lasciate raffreddare e…


Buon Appetito a tutti e mille grazie a Denis e Raffaella!

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MET Gala 2013: The American Horror Party
9 Maggio 2013


Per chi se lo fosse perso lunedì notte al Metropolitan Museum di New York si è tenuto uno degli eventi più attesi e glamour dell’anno: la festa in maschera di Halloween! Vi starete tutti chiedendo: ma come è possibile? siamo in maggio e non a fine ottobre e invece no; le nostre care “Celebrities” sono transumate come pecorelle dai monti verso le pianure ossia da Hollywood alle volte della Grande Mela per riconciliarsi con le colleghe dell’ East Coast e naturalmente per sfoggiare i loro ultimi acquisti. In realtà l’evento non è stato Halloween ma credetemi ci siamo andati molto vicino. E’ stato il Met Ball 2013 che come ogni hanno ha celebrato la nuova Mostra del Costume Institute 2013 il tema di quest’anno? “Punk: Chaos to Couture”.

Naturalmente il filo conduttore della serata ha dato il via libera a tutte le nostre VIP di dare sfogo alla loro creatività repressa e a tutti i più reconditi desideri che hanno riversato ovviamente sui loro outfit con un risultato a dir poco agghiacciante. Una penitenza forzata per la vista, lo scorrere di ogni abito è stato come ricevere uno spillone nelle pupille.
Ad un certo punto pensavo fosse il party di fine stagione di American Horror Story Asylum,  sembrava di essere nel cortile del manicomio criminale di Briarcliff – chi ha visto la meravigliosa serie tv può capirmi.
Tornando a noi, che dire; c’erano proprio tutte questa volta: cantanti, attrici soubrettes e come uno sciame di api assatanate di miele non hanno perso tempo ed hanno invaso il nuovo e succoso Red Carpet newyorchese per accaparrarsi la prima linea e buttarsi nelle dolci braccia dei paparazzi di tutto il mondo.
Il Gala quest’anno ha visto come protagonisti Riccardo Tisci di Givenchy, Anna Wintour (in Chanel Couture) e i presidenti onorari Beyoncé, Lauren Santo Domingo (in Dolce&Gabbana Alta Moda) e Rooney Mara (in Givenchy Haute Couture).
Non voglio farvi attendere oltre ecco a voi: The American Horror Party.
Ho scelto di commentare soltanto alcune delle nostre star preferite che per questo evento hanno veramente dato il meglio di loro. Lascio come sempre a voi l’ultima parola.

Non posso che cominciare con la regina indiscussa del Pop: la mia amata Madonna. 
Con la creazione che Riccardo Tisci (Givenchy Haute Couture) ha ideato apposta per lei sembra una maniaca sessuale  in cerca di una preda, cosa al quanto strana dato il bel fidanzato ventenne. In questo scatto assomiglia a Milla Jovovich – Katinka assistente di Mugatu nel film Zoolander. Goffa e con le gambe che sembrano due prosciutti di Praga quello Punk decisamente non è il suo look. 

Passiamo a Beyoncé una delle presidenti onorarie della serata: non so da dove cominciare, se dicessi quello che mi viene in mente mi querelerebbero. Abbondanza, copiosità, un esplosione di carne! Il seno sembra chiedere aiuto, quasi a voler fuggire da quel corsetto di finta pelle. Il resto dell’abito è un NO COMMENT; il damascato della gonna la fa sembrare una teiera e quella cinta non fa altro che esaltare il punto vita inesistente. Sembra uscita da un Bazar. Caro Riccardo Tisci volevi per caso sabotare la povera Beyoncé? Complimenti ci sei riuscito!

Arriviamo ora al modello di punta come nelle sfilate. Ecco a voi Donatella Versace alias Nosferatu! Non è mai stata una gran figa indubbiamente ma ora non riesco a collocarla in nessuna specie esistente al mondo. Naturalmente indossa una sua creazione in linea con il suo stile volgar – chic anche se trovo deliziosi i due porcospini accovacciati su polso e spalla. Attenzione ai vostri bei colli celebrities la vampira Donatella potrebbe mordervi!

Figuriamoci se proprio al MET Gala poteva mancare la cavallona fashionista per eccellenza. Questa volta la cara Sarah Jessica Parker in Giles ha veramente esagerato. L’abito in stile Maria Antonietta dei poveri con le spalle scoperte sembra essere veramente dozzinale e misero; sarà mica rotolata a Central Park su un tappeto di foglie secche in autunno? La cresta un vero e proprio tocco di stile: le serviva ora si che è veramente una cavalla!

Voglio concludere con una campionessa che ha reso omaggio ai nostri cari Dolce&Gabbana indossando come nessun’altra avrebbe potuto fare una loro creazione esclusiva di Alta Moda. Kety Perry un sopra mobile fantastico; potete metterla ovunque un vero e proprio oggetto di arredo e design.Io in realtà la vedo proprio bene sopra una bella torta nuziale.

The Horror Gallery

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L’arte degli avanzi: Insalata deliziosa
7 Maggio 2013

Siamo già da un po’ nell’epoca dove “riciclo” è la parola d’ordine oramai sulla bocca di tutti.
Sia carta, vetro o plastica tutto ha una collocazione ben precisa e un giorno stabilito per essere raccolto, insomma non sono ammessi errori e bisogna studiare bene anche cosa mangiare e in che giorni. Ad esempio se si decide di cucinare del pesce e la raccolta dell’umido è prevista dopo 3 giorni credetemi potrebbero esserci dei seri problemi.
Siamo passati come al solito da un eccesso all’altro: dal buttare tutto senza alcun criterio e attenzione, alla maniacalità più spinta che porta a lavare i vasetti di yogurt o a lucidare scatolette di tonno e di pelati prima di collocarli nell’apposito secchio. Ma cosa accade quando spunta fuori un oggetto non collocabile nelle categorie esistenti? Allora li cominciano dei veri e propri comizi e dissertazioni con tanto di consultazione del “manuale del perfetto reclicatore” ma che la maggior parte delle volte terminano con una lite e bel un nulla di fatto. 
Ora quando si va a casa di qualcuno bisogna stare attenti, io sono terrorizzato; se per qualche motivo hai una gomma da masticare in bocca o un fazzoletto usato e vuoi liberartene, mentre prima con nonchalance potevi buttare tutto nel secchio sempre posizionato sotto il lavandino ora non hai più scampo devi farlo sapere a tutti e non puoi azzardarti a prendere iniziativa perché nel 99% dei casi sbaglieresti contenitore e innescheresti una mega discussione sulla natura chimico-fisica del cosa buttare e sul dove. Da qui la tendenza a generare meno rifiuti possibile e a consumare tutto quello che si ha in frigo o in dispensa; che tuttavia è un bene. È nata a tal proposito in cucina una vera e propria arte quella del riciclo che unisce diverse esigenze: quella di non buttare gli avanzi, quella di risparmiare in questo periodo di crisi ed infine di venir incontro a chi come me è sempre in ritardo con la spesa. 
Quest’ultimo caso è proprio il mio che uscendo spesso dall’ufficio a tarda sera trovo sempre serrati tutti i supermercati ed è a quel punto che comincio a ricordare cosa ho in casa o quali ingredienti popolano il mio frigo e come poterli combinare per ottenere una cena degna di quel nome.
Proprio qualche sera fa, tornando a casa tardi già immaginavo aprendo il frigo di vedere le rotoballe di fieno come nel Far-West ed invece colto da una improvvisa ispirazione sono riuscito a preparare con soddisfazione un piatto ricco, gustoso, fresco e fatto con poche cose trovate in casa: ecco a voi la mia Insalata Deliziosa. Sono stato veramente molto bravo e ho utilizzato tutto senza buttare nulla: il petto del pollo arrosto avanzato che non vuole mai nessuno perché rimane un po’ “stoppaccioso”, i carciofini e peperoni sottolio che non sapevo come riutilizzare e un mezzo pacchetto d’insalata mista che chiedeva di essere mangiato; et voilà in pochissimo tempo ho creato un piatto per una cena alternativa niente male! Con qualche scaglia di Grana ho dato un tocco di classe ed esaltato il sapore mediterraneo della mia insalata veramente deliziosa.

Vi occorrono:


Insalata mista
Petto di pollo arrostito (avanzato dal giorno prima)
Peperoni sottolio
Carciofini sottolio
Parmigiano Reggiano o Grana a scaglie
Olio d’olia
Sale e Pepe


Non ho inserito le quantità perché avendo utilizzato gli avanzi in frigo ho mescolato il tutto fino ad esaurimento degli stessi.
Lavate l’insalata ed asciugatela o lasciatela scolare bene, sfilacciate il petto di pollo arrostito (rigorosamente avanzato) facendo attenzione a non lasciare ossetti vari (io lo sfiletto sottile sottile ma potete farlo a vostro gusto), scolate bene dall’olio i carciofini ed i peperoni e poi tagliate a listine entrambi.
Prendete una capiente insalatiera e unite all’insalata tutti gli ingredienti. aggiungete un pizzico di sale e pepe ed olio d’oliva. Mescolate bene, aggiungete le scaglie di Grana o di Parmigiano e servite. Potete arricchire di gusto il piatto aggiungendo qualche goccia di buon aceto balsamico.


Buon appetito a tutti!

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Profumo:accessorio o segno distintivo?
24 Aprile 2013

Chissà quante volte vi sarà capitato camminando per strada, in ufficio o al bar di essere stati attratti da un profumo, un essenza, una fragranza o inorriditi da uno sgradevole odore.

Sembra strano ma trai i cinque sensi che abbiamo in dotazione l’olfatto è forse uno di quelli che attiviamo subito, prima ancora della vista.
Il nostro apparato olfattivo è composto da tantissimi ricettori che captano qualsiasi tipo di odore intorno a noi e lo inviano ai nostri centri nervosi dove vengono elaborati, classificati e memorizzati.
Consciamente o inconsciamente associamo ad ogni singolo odore uno o più ricordi e a seconda dell’intensità di ciò che percepiamo andiamo a ripescare un determinato evento; come se avessimo una sorta di mappa dove muoverci ed il tutto in frazioni di milionesimi di secondo.
Dopo questa dissertazione chimico-fisica passiamo alle cose importanti e al dilemma che affligge tutti noi: “il profumo è un accessorio o un segno distintivo?“
Innanzi tutto non è assolutamente vero che il profumo è un vezzo solamente femminile e sopratutto che “l’omo addà puzzà“, sfido chiunque a stare vicino a ad un uomo o peggio ancora ad una donna che puzza. E’ altrettanto vero che non tutte le fragranze possono piacere anzi alcune vengono percepite sgradevoli o addirittura puzzolenti.
E’ tutta una questione di chimica, di pH della pelle e di equilibrio. 
Quando le gocce di profumo toccano la nostra pelle formano un legame forte con il pH specifico che ognuno di noi ha, dando vita a sua volta ad una nuova fragranza tutta unica e personale. Uno stesso profumo infatti può avere mille diverse sfumature a seconda chi chi lo indossa.
Ebbene si il profumo si indossa, proprio come un abito. Così come ci sono abiti che alcuni non possono indossare anche per i profumi vale la medesima regola: una fragranza che spesso si sente addosso a qualcuno e piace indossata sulla propria persona può arrivare addirittura a nauseare.
Qualcuno tempo fa mi ha detto che aveva un profumo per ogni giorno della settimana ed io ricordo di aver sorriso e di aver pensato che fosse un’assurdità mentre ora penso che in parte avesse ragione. Non proprio un profumo per ogni giorno della settimana ma penso che 3 o addirittura 4 sia il numero giusto.
Che sia una fragranza, un profumo, un eau de toilette o semplicemente l’odore della propria pelle è senza ombra di dubbio un elemento che ci distingue e contraddistingue gli uni dagli altri.
Quando ci piace qualcuno non pensiamo come prima cosa al suo odore o cerchiamo di capire o ricordare quale profumo indossa?
Quando sentiamo un odore cattivo non tendiamo ad allontanarci dall’individuo o dalla fonte che lo produce?
Il profumo è più di un accessorio è in un certo senso il nostro biglietto da visita, uno primo modo per farsi notare, un mezzo per attrarre l’attenzione e la curiosità negli altri. E’ dunque un chiaro segno distintivo.
Il profumo può rispecchiare il nostro stato d’animo? Si. 
Una fragranza forte e persistente può indicare che la persona che lo indossa è tosta e sa quello che vuole almeno quel giorno. Un profumo più dolce e fruttato, delicato può farci pensare invece a qualcuno più frivolo, stravagante con la testa tra le nuvole. 

E voi cosa ne pensate?

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